La crisi economica e sociale investe Roma in modo forte e peculiare. Perdita di posti di lavoro, lavoratori senza stipendio da mesi, in cassa integrazione, nuove e vecchie forme di precarietà si aggiungono ad una nuova povertà fatta di nuclei familiari monoreddito, senza casa e senza mutuo.
Dalla crisi, che è di carattere globale, si esce rafforzando le Istituzioni e le politiche Europee e anche le municipalità locali possono rappresentare la nuova frontiera istituzionale di prossimità.
Noi proponiamo una forte riforma delle politiche sociali a Roma attraverso la promozione di un reddito di cittadinanza municipale nella forma di salario diretto e indiretto temporaneo per le fasce sociali più deboli, con uno sguardo particolare per i giovani disoccupati e precari.
Salvaguardare il “Diritto all’abitare” con sostegno al canone e al mutuo per fasce di reddito, soprattutto guardando agli anziani con pensione sociale ed alle giovani coppie di precari che non possono avere accesso ad affitti sempre più elevati ed alle necessarie garanzie bancarie richieste dai contratti di affitto.
Un aspetto molto rilevante è quello dei mezzi pubblici. Noi immaginiamo ulteriori tariffe agevolate oltre a quelle già esistenti, e convenzioni per viaggiare sui mezzi volte ad incentivarne l’utilizzo.
Immaginiamo un incremento cospicuo della frequenza delle corse, delle unità in circolazione (però meno inquinanti) e del rispetto delle tabelle orarie. Immaginiamo mezzi pubblici più decorosi e sicuri, dove igiene e pulizia delle vetture siano qualità peculiari per renderne più confortevole l’utilizzo da parte dei passeggeri, e grazie a queste politiche crediamo sia possibile diminuire il volume delle auto private nel traffico cittadino, con una forte diminuzione di smog ed inquinamento acustico per una migliore qualità della vita. Inoltre migliorare la “sicurezza” sui mezzi pubblici significa pensare ed aver rispetto delle tantissime donne che possono trovarsi in situazioni spiacevoli e scendere magari in orari serali, da sole, in fermate “buie” ed isolate. L’idea è quella di fornire un servizio migliore, potenziato e magari più equo a livello di costi e nel rispetto delle persone (più che semplici utenti…) e dell’ambiente, con mezzi meno inquinanti e più utilizzabili dalla gente per gli spostamenti.
Immaginiamo strade più illuminate e percorribili dai pedoni. Un manto stradale dove le buche che si creano dopo ogni giorno di pioggia vengano chiuse in tempi brevi, e magari tramite una efficiente politica di manutenzione cercare di ridurre il più possibile questo fenomeno, che mette in pericolo quotidianamente la salute dei cittadini.
Immaginiamo un reale “Diritto allo studio”, con scuole che siano luogo confortevole e sicuro dove studiare e lavorare. In tal senso è necessario migliorare l’edilizia scolastica, e soprattutto attrezzare le scuole dove non deve più essere un privilegio poter avere la carta igienica in bagno, una costante pulizia, la manutenzione delle strutture e la mensa. Vista la crisi che stiamo vivendo, non è giusto che siano le famiglie a sobbarcarsi un ulteriore “contributo alla scuola” per quello che dovrebbe essere un diritto.
Decisiva è in questo contesto la riforma della fiscalità locale, introducendo nuovi parametri di valutazione di impatto sociale e ambientale a parità di gettito.
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